Dall’esperta mano che saggiamente plasma dall’ubbidiente pennello emulo della natura dalla divina e terribile fiamma che distrugge e crea. Qui ove Francesco Biagioli accendeva i suoi forni si rinnova l’arte di Mastro Giorgio che dall’umile creta, traendo gemme in essa fermava i raggi rapiti al sole.

ATTIVI DAI PRIMI DEL ‘900

La ditta La Mastro Giorgio è da annoverare tra le fabbriche di maiolica più antiche e prestigiose dell’Umbria, sebbene la proprietà e il marchio abbiano avuto, in trecento anni di attività, interruzioni e gestioni diverse. La storia più recente parte dagli inizi del ‘900 con il marchio CAM (Ceramiche artistiche Mastro Giorgio) e Marsilio Biagioli assieme a Giovanni Notari diventano protagonisti per oltre venti anni dell’intera produzione.
In questo periodo le forme degli oggetti tirate al tornio e le tecniche di cottura, anche a lustro, vengono rinnovate per consentire l’applicazione di nuovi decori. Tale produzione ha avuto momenti significativi sino agli anni ’40 unitamente al fiorato Gubbio con patinatura a freddo, decoro che si articola in una composizione di fiori e foglie su tralci e arabeschi di derivazione orientale.
Negli anni ’50, dopo gli eventi bellici nasce la nuova fabbrica denominata La Mastro Giorgio, marchio di esclusiva proprietà Biagioli e la produzione si riappropria di decori rinascimentali e barocchi con l’introduzione di fondi blu, verde ramina e nero. La rete commerciale incomincia ad espandersi sia sul mercato interno e timidamente anche all’estero.

DAGLI ANNI 70 AI GIORNI NOSTRI

Tra gli anni ’60 e ’70 si introducono forme sagomate sviluppando la tecnica di colaggio. La decorazione si arricchisce di soggetti storici e mitologici con draghi e grifoni, ghirlande e ceste. E’ questo il momento di rivisitazione storica della produzione eugubina che va dal Cinquecento al Neoclassico. Notevole importanza per il successo riscontrato è l’introduzione del decoro a rose rosse o blu con contorno a volute blu.
Nel 1980 la proprietà passa al figlio prof. Valentino Biagioli che storicizza con più rigore estetico forme e decori appartenenti alla tradizione e arricchisce la produzione di nuove linee stilistiche. Dalla bottega escono pannelli, vasi, anfore e piatti di stile Naif e Liberty, soggetti mitologici come Diana Cacciatrice e il Pavone e una linea di produzione moderna con la collaborazione di alcuni importanti artisti contemporanei come: Trubbiani, Nespolo, Brindisi, Schifano, Minguzzi, Monachesi, ed altri. In questo periodo si modifica la colorazione dei contorni e la patinatura a freddo, caratteristica specifica, viene fissata a terzo fuoco ottenendo il risultato di diventare irreversibile.
Si sono così potute sviluppare linee produttive di oggetti per uso domestico e per l’arredo di spazzi esterni.
Oggi le ceramiche La Mastro Giorgio sono conosciute e apprezzate nel mondo per la qualità e la preziosità estetica, la fabbrica è considerata punto di riferimento della tradizione ceramica umbra. Negli anni ’90 inizia la collaborazione dei figli Paolo Andrea e Sabrina al fine di garantire la continuità di una tradizione che ha contribuito a divulgare il nome della maiolica di Gubbio nel Mondo.

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